Composizione per quintetto di saxofoni (soprano, 2 contralto, tenore, baritono) nei tempi: Flash mob; Selfie; Hashtag; Standby; Happy hour.
Prima esecuzione il 2.12.2014, a Bari, presso la Chiesa di San Gaetano, in occasione di “Sax 200” Concerti – Conferenze nel bicentenario della nascita di Adolphe Sax, da parte dell’Open Saxophone Quintet: Gianpaolo Antongirolami, Valter Nicodemi, Roberto Nicodemi, Luca Mora, Gabriele Giampaoletti.

«Il saxofono è uno strumento relativamente giovane: 168 anni non sono niente se paragonati all’età di un flauto o di una tromba, strumenti noti sin dalla più remota antichità. Questa circostanza mi ha suggerito l’idea del neologismo, in particolare di neologismi anglofoni che esprimono concetti legati all’attualità più recente: sono nati così i cinque quadretti descrittivi che compongono il brano. Si comincia con un flash mob, dove gli strumenti entrano uno alla volta, a formare una canovaccio ritmico che fungerà da tappeto per successive elegiache melodie; altro termine oggi in voga è selfie, che in questa suite prende la forma di un vero e proprio autoritratto a guisa di meditazione davanti a uno specchio. Il successivo hashtag descrive l’ambiente frenetico della rete, dei social network, dove nella generale confusione dovuta all’accavallarsi incessante e un poco indistinto delle comunicazioni, ogni tanto spunta ben riconoscibile un termine musicale più spigoloso degli altri, come il cancelletto. Nello standby si vede una condizione di attesa, attesa statica, appunto, e un poco melanconica. Ma passa presto però, poiché questa stasi è compensata dall’happy hour che segue: questo movimento “Allegro con brio” chiude la serie con un senso palpabile di spensieratezza e giocosità (forse non del tutto indipendente da qualche effluvio alcoolico, come si conviene), anche se non proprio tutte le ombre sembrano dissipate.»