IL SAXOFONO ITALIANO

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di Fialdini, Luca

Il maestro e Margherita

S A Pf - 2017/22 - 30’

Dedicatario: Nari, Davide


Dettagli opera

Il maestro e Margherita, Suite n. 1 e n. 2 per sax soprano, sax contralto, pianoforte. 

Dedicato e registrato dal Klonos Trio (Preston Duncan, Davide Nari – saxofoni, Federico Gerini, pianoforte)

 Suite n. 1

I - Preludio

II - Non si parla con gli sconosciuti

III - L’inseguimento

IV - Il Maestro

V - Lo spettacolo di Magia Nera

 

Suite n. 2

I - Margherita

II - Il volo

III - Il Gran Ballo di Satana

IV - La Passione

V - Epilogo


Commento all'opera

«Le due suite del Maestro e Margherita hanno avuto una genesi e una gestazione a dir poco travagliate: un primo progetto ha preso brevemente forma tra il 2007 e il 2009, per poi essere accantonato fino al 2017. In quell’occasione l’opera ha assunto le attuali proporzioni e molti dei suoi connotati: innanzitutto il ricorso alla tecnica del correlativo oggettivo, che ha portato all’inclusione di molto materiale non originale costituito principalmente da musica popolare russa e - in misura minore - da musica di autori russi (Mussorgskij in testa). La finalità è quella di contrapporre dialetticamente due o più situazioni sonore affinché si evochi un’immagine nuova rispetto alle precedenti, suggerita proprio dall’incontro di suggestioni diverse e ragionate.

La divisione del lavoro in due suite non deve fuorviare, in quanto non si tratta di due lavori indipendenti ma di due metà dell’intero. Così come il romanzo di Michail Bulgakov è diviso in due parti, allo stesso modo questa lettura per trio del Maestro e Margherita è costituita da due sezioni; due atti della stessa opera, se vogliamo. In questo modo bisogna intenderne l’architettura, che non trova esaurimento nelle due sezioni separate ma è comprensibile soltanto se si valuta il lavoro nel suo insieme. Ecco la motivazione del perché l’unico riferimento alla vicenda di Cristo - tanto vitale nell’economia del romanzo - appare “solo” nella seconda parte, o del perché esista un Preludio apparentemente scollegato da quello che è il resto della composizione.

L’altra chiave per comprendere l’opera è la sua prossimità al romanzo, di cui cerca di tenere conto in ogni situazione: dalle generiche atmosfere da rivista dello spettacolo di magia nera (la marcetta e il foxtrot) fino alla citazione puntuale della Polonaise dall’ Evgenij Onegin di Čajkovskij, la relazione di queste con l’azione musicale è comprensibile solo grazie alla lettura del romanzo. Quindi non una trasposizione in musica, ovviamente, ma per l’appunto una lettura che si pone come obiettivo l’evocazione di immagini il più fedeli possibile a quelle del testo di Bulgakov. L'umorismo caustico, i denti affilati della parodia, la nostalgia, lo smarrimento, il misticismo, questi sono i tasti su cui si muovono nervosi la parola e il suono.»


 

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