IL SAXOFONO ITALIANO

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di Boggio, Paolo

The Traveler’s song

Q - 2019 - 6’ 10”

Dettagli opera

Il Conservatorio di musica Rossini in collaborazione con la S.I.M.C. – Società Italiana di Musica Contemporanea organizzò, presso Palazzo Olivieri, una rassegna dedicata alla musica e ai compositori contemporanei. Nelle giornate di martedì 22 e 23 ottobre 2019 sono stati programmati seminari, lezioni, tavole rotonde e concerti con esecuzioni in prima assoluta. Una importante opportunità per approfondire le tendenze della musica del presente. Presso la Sala delle Colonne si è tenuta la sua prima esecuzione assoluta ad opera del Quartetto di sassofoni Conservatorio di Pesaro (Felice Trotta, Eleonora Fiorentini, Matteo Rossini, Sara Albani).

https://www.conservatoriorossini.it/ce-del-nuovo/


Commento all'opera

«Questo brano, come si può evincere dal titolo, è un omaggio alla figura del Viandante, tanto cara all’immaginario romantico da essere stata enormemente celebrata nella letteratura e, a maggior ragione, nel Lied che, a questo punto, potrebbe esser definito: “la Voce del Viandante.”

È possibile avvertire in quella voce sia il richiamo dell’illimitato che la nostalgia dell’intimità casalinga, o di qualcosa che crediamo di aver trovato e poi subito smarrito. E che, forse, non è mai esistito.

In questo brano si affacciano – trasfigurati, stilizzati e stravolti – fantasmi di figure, profili tematici e gestualità, riconducibili al Lied Romantico. Ricordiamone uno per tutti: il tema portante della prima parte: una rauca, ebbra e barcollante evocazione del tema principale di Auf dem Flusse.

L’ultima sezione di questo brano è intitolata “Commiato”.

La vita è una successione sterminata di commiati, alcuni dolorosi, altri più fluidi.

Ma solo il Viandante, nella sua incondizionata adesione all’hic et nunc dell’attimo, sa cogliere in essi lo struggimento e la poesia; il tremendo e il salvifico; la tristezza e la bellezza.

Robert Walser scrisse che ogni canzone “dice sempre che è giunto il momento di andarsene”.

Eppure, forse la vera essenza del Lied, è l’amabile invito ad indugiare, al fine di differire, quanto più possibile, gli inevitabili addii.»


 

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