IL SAXOFONO ITALIANO

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di Altieri, Roberto

Tessaract

S Pf - 1997 - 7'

Dedicatario: Grisolia, Luigi


Dettagli opera

“Tessaract” per Saxofono Soprano e Pianoforte, è stato eseguito in prima esecuzione nel 1997, da Luigi Grisolia, all’XI Congresso Mondiale del Saxofono a Valencia.


Commento all'opera

«TESSARACT, per Saxofono Soprano e Pianoforte, è una composizione in un solo movimento scritta nel 1997 su richiesta del saxofonista Luigi Grisolia al quale è stata dedicata.
Il lavoro era stato intrapreso qualche anno prima e poi interrotto per il sopraggiungere di altri impegni. L’idea iniziale è stata quindi utilizzata per la composizione di un quartetto di saxofoni dal titolo “INTARSIO”, eseguito per la prima volta a Ravello nell’estate del 1994. “TESSARACT” è stata ripresa e completata in soli quindici giorni tra aprile e maggio del 1997, ricalcando in gran parte la struttura “INTARSIO”, con le dovute modifiche suggerite dal differente organico.
Il “TESSARACT” (in italiano TESSARATTO) è una forma geometrica virtuale a quattro dimensioni, derivata dalla proiezione di un cubo nella quarta dimensione, cosi come il cubo corrisponde alla proiezione di un quadrato nelle spazio. Il titolo allude quindi alla moltiplicazione di una cellula generatrice di quattro note (Sib, Re, Mi, Do# ) che, amplificata e deformata, dà vita all’intera composizione. La tecnica di sviluppo è basata sulla matematica dei frattali, che permette di riprodurre le stesse strutture nei diversi livelli di dimensione, dalla microforma alla macroforma. Il risultato di questo lavoro si presenta come una serie di gesti musicali intrecciati fra loro come i fili nella trama di un tessuto. Di tanto in tanto uno scompare per lasciare posto ad un altro e ritornare alla vista dopo un poco. Ogni tanto nasce un nuovo filo, costruito con gli stessi materiali dei fili precedenti , ma con un aspetto esteriore diverso. Ogni filo di questa trama segue una sua propria evoluzione. L’ascoltatore, con i continui richiami alle figure precedenti, quasi dei FLASH – BACK, non ne perde la memoria; anzi ha la possibilità, con vari accostamenti tra una figura e l’altra, di notare similitudini e derivazioni. Si percepiscono insomma le diverse sfumature di colore che compongono una forma più complessa, ma unitaria, come ad esempio quella di una stoffa o di un lavoro di intarsio.» Luigi Grisolia


Partitura

Tessaract

 

 

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