IL SAXOFONO ITALIANO

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di Vetrano, Roberto

Lùnula II

A El - 2005/17 - 8' - Ermes 404 Edizioni

Dettagli opera

È un'elaborazione della versione originale del brano in cui non era previsto l'utilizzo dell'elettronica.
Eseguita per la prima volta da Emanuele Raganato. Questo lavoro è stato premiato in concorsi di composizione ma pur essendo un brano di grande interesse non è mai stato pubblicato.

«Un ringraziamento particolare ad Andrea Carrozzo che curato la revisione del brano, verificando e aggiornando tutte le diteggiature riportate in questa edizione, e a Francesco Rizzo che ha curato le note d’esecuzione per l’elettronica e la programmazione della patch. Entrambi interpreti della prima esecuzione della versione definitiva di Lunula II avvenuta il 27/12/2017 presso il Cosmopolitan Art Center - Veglie (Le) all’interno del festival “Il suono lontano”.» dall’Edizione Ermes 404


Commento all'opera

«Lùnula II è una composizione per sassofono contralto solo e live electronics composto nel 2005 (un'elaborazione della versione originale del brano in cui non era previsto l'utilizzo dell'elettronica). In questa composizione il riferimento extra-musicale è rappresentato da una breve poesia di Paul Klee. Il componimento poetico si presenta come un'opera pittorica: il testo infatti si tramuta in un mosaico di colori all'interno del quale il segno-parola perde il suo ruolo di significante per trasformarsi direttamente in significato. La relazione che si instaura tra l'opera di Klee e la composizione musicale poggia il suo senso sull'idea di arco che il testo conserva, sia nel suo significato che nella sua struttura formale. La poesia descrive un percorso di luce che, partendo dal “grigiore della notte”, raggiunge l'apice del bagliore accecante con il simbolico riferimento a Dio per ritornare poi nuovamente nelle fredde ombre della notte. Un percorso, questo, che disegna un cammino ciclico, un perenne ritorno, con un chiaro riferimento all'alternarsi del giorno e della notte. Il titolo stesso della composizione infatti si riferisce all'immagine della luna falcata, archetipo per Paul Klee della ciclicità, del kyklos.
Partendo da questi presupposti il brano è costruito sul continuo alternarsi e combattersi di due elementi musicali opposti, ognuno dei quali descrive un percorso diverso facendo riferimento uno all'idea di ciclicità, l'altro all'idea di arco. Nella sua successiva rielaborazione, l'aggiunta del live electronics ha contribuito a sottolineare e ad approfondire il contrasto e l’opposizione che si viene a creare tra i due elementi musicali che costituiscono su diversi livelli, la struttura portante dell’intero lavoro. Attraverso l’ elaborazione elettronica del suono si è cercato di restituire l’idea della trasfigurazione presente nel testo poetico, costruendo come uno specchio sonoro capace di alterare il suono-immagine originale, creando così un dialogo ipotetico fra l’esecutore e il suo riflesso sonoro.»

Note d’esecuzione per l’elettronica

«Per l’esecuzione del brano in modo ottimale è prevista la presenza di un interprete elettroacustico che imposti la catena elettroacustica, disponga gli altoparlanti in sala, che in fase d’esecuzione gestisca la riproduzione dei file su supporto nei momenti indicati in partitura dai relativi numeri corrispondenti (CUE POINTS) e che controlli manualmente in tempo reale l’ampiezza dei segnali audio, ove richiesto, adoperando un controller MIDI adeguatamente mappato. Alla partitura è dunque allegata una patch in linguaggio Max/MSP che contiene: un sistema di riproduzione dei files, un sistema di gestione dell’ampiezza del segnale del sassofono e infine un sistema di riverberazione. L’uso del riverbero è finalizzato a garantire lo stesso fattore di spazializzazione tanto alle tracce in riproduzione quanto al sassofono, da adoperare laddove si volesse correggere il rapporto tra il suono eseguito e le riflessioni dello spazio fisico reale. All’interno della patch è sviluppata una descrizione delle funzionalità interne della patch stessa e delle possibilità d’esecuzione per quanto riguarda la gestione dell’interfaccia di controllo e visualizzazione dei parametri del software. Il brano richiede una diffusione in stereofonia frontale tradizionale e, salvo specifici problemi legati alle possibilità tecniche di sala, per la corretta esecuzione è necessario adoperare due altoparlanti paralleli posti frontalmente ad un’angolazione di 45° e puntati in direzione del centro della zona predisposta per il pubblico. ... ....» dall’Edizione Ermes 404


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