IL SAXOFONO ITALIANO

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di Di Scipio, Agostino

Lichtung. Variazioni sul ritmo del vento I

B El - 1995

Dedicatario: Nardi, Giovanni


Dettagli opera

Per saxofono baritono e elaborazione digitale.


Commento all'opera

«Nota sull'uso dei Saxofoni nella musica elettroacustica di A.Di Scipio.
Per i compositori che si dedicano alla musica elettroacustica l'intera famiglia dei Sx rappresenta un territorio di sonorità molto ricco e stimolante. La letteratura, soprattutto all'estero, è piuttosto vasta; possono essere segnalati i due brani del compositore e fisico francese Jean Claude Risset,Voilements e Saxatile, nonché il lavoro dell'inglese Mike Vaughan, Ensphered (tutte composizioni per Saxofono e Nastro Magnetico).
Personalmente ho dedicato due lavori a questo tipo di strumento: Kairòs e Lichtung. Variazioni sul ritmo del vento I. Qui mi limiterò ad accennare i criteri estetici e tecnici in base ai quali mi sono avvicinato al Saxofono in questi due lavori».
- Lichtung. Variazioni sul ritmo del vento I -
«Qui la scrittura è leggermente più puntuale che in Kairòs. Tuttavia, dal momento che il suono del Saxofono viene rilevato dal computer e modificato durante l'esecuzione stessa, la responsabilità dell'interprete nel controllo dell'ancia è anche superiore che in Kairòs: ogni minima inflessione, ogni dettaglio del suono del Saxofono viene reso chiaramente percepibile da una tecnica di elaborazione che, in breve, consiste nello scomporre il suono del Saxofono in innumerevoli atomi acustici (grani) e nel ricomporli in vari modi.
Il suono restituito dal processo di elaborazione non è del tutto prevedibile proprio perchè il punto di avvio della trasformazione è diverso da ogni diversa inflessione da parte dell'interprete. L'elaborazione granulare permette, tra le altre cose, di deformare la durata del suono senza alterarne l'altezza. Il tutto avviene con un procedimento polifonico: ogni linea di elaborazione allunga la durata del suono originale secondo rapporti diversi dalle altre. Infine è molto importante notare che è lo stesso interprete al Saxofono a dare avvio al processo di elaborazione, ogni volta che la scrittura gli richiede di superare una certa soglia dinamica.
La parola tedesca del titolo indica sia "chiarore" che "radura" (intesa come il luogo in cui arriva la luce, in contrapposizione all'ombra del sottobosco). Ovvero: improvvisa apertura, improvvisa e inattesa chiarezza. Il riferimento è appunto al fatto che l'interprete, esplora i diversi effetti macroscopici di minime differenze microscopiche del suono da lui prodotto, e solo durante l'esecuzione, di volta in volta in ciascun processo di elaborazione, scopre all'improvviso chiare indicazioni sulla relazione tra micro e macrostruttura sonora. A quel punto anche la sua esecuzione potrà essere influenzata dall'emergenza di elementi non facilmente prevedibili. Si instaura così un feedback costante tra interprete e mezzo elettronico, dal quale emerge l'intera forma del brano.
Per la composizione di Lichtung le tecniche di elaborazione del suono sono state implementate da me stesso sul sistema Kyma/Capybara disponibile presso il Laboratorio Musica e Sonologia (Dipartimento di Matematica, Università di L'Aquila) [...]».


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