IL SAXOFONO ITALIANO

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di Bellandi, Antonio

La leggenda del nocciòlo e del caprifoglio

Rec & Ens+ S T - 2011 - 12' - Ars Publica Edizioni Musicali

Dettagli opera

Melogogo per voce recitante, flauto, clarinetto in si bemolle, sassofono soprano, sassofono tenore, pianoforte, 3 percussioni, violino, viola, violoncello, contrabbasso dedicato “Alla mia amata moglie Elena Nikolaevna” con fonti letterarie l’epistolario wagneriano e un antico Lai francese.
Brano premiato al Premio Nazionale delle Arti 2010-11 - sezione di composizione strumentale con voce recitante organizzato dall’AFAM - Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.


Commento all'opera

«Su “caleidoscopi timbrici”, è costruita anche La leggenda del Nocciòlo e del Caprifoglio per voce recitante, flauto, clarinetto, sax soprano e tenore, percussioni, pianoforte e quartetto d’archi. L’opera, dedicata dall’autore alla moglie Elena, rilegge il mito di Tristano e Isotta, reso celebre in tempi moderni da Richard Wagner, presentando un testo ricavato, oltre che dall’antico lai francese du Chèvrefeuille, proprio dall’epistolario wagneriano, di cui presenta numerosi estratti. Del musicista tedesco, Bellandi riprende la profonda riflessione su amore, morte, vita e arte, nonché il materiale musicale, derivato dal celebre Tristan Akkord, qui «sottoposto ad un continuo gioco di specchi, a deformazioni e frammentazioni che costituiscono i diversi momenti in cui è articolato il lavoro». Le parti così definite, «proporzionate secondo il principio della sezione aurea, assecondano i contenuti testuali grazie all’uso di hoquetus e momenti corali, nei quali è sempre più o meno nascosto il motivo musicale ispiratore».
« Il titolo del brano allude ad uno dei più antichi lai francesi in cui si narra il mito di Tristano ed Isotta, inseparabili amanti che non possono vivere l’uno lontano dall’altra. La composizione è, infatti, dedicata a mia moglie Elena per cui l’amore ne è il tema centrale. Per la stesura del testo ho utilizzato esclusivamente estratti dall’epistolario wagneriano (oltre al succitato poema medioevale). I vari frammenti letterari, giustapposti, vanno a formare un testo unitario nel quale il tema dell’amore si intreccia alla riflessione sulla Vita, la Morte, l’Arte. Coerentemente con la fonte letteraria il materiale musicale scaturisce dal “Tristan – Akkord” wagneriano. Questo viene sottoposto ad un continuo giuoco di specchi, a deformazioni e frammentazioni che vanno a formare i diversi momenti in cui è articolato il lavoro. Le diverse sezioni, anch’esse “speculari” e proporzionate secondo il principio della Sezione Aurea, assecondano i contenuti testuali grazie all’uso di caleidoscopi timbrici, “hoquetus” e momenti “corali” nei quali è sempre più o meno nascosto il motivo musicale ispiratore.» (l’Autore, 08.2015)


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