Riferimento: cavallaro, alberto *
La dimensione temporale del flusso di coscienza, del “pensiero dilagante”, propria del ricordo, emerge dal brano di Alessandro Milia, Giorni ritorni di vago ricordo (2019). Concepito in tre parti, se nel primo austero momento (Lento, luminoso) la tensione fra gli strumenti distanti sfocia nella loro graduale sovrapposizione, la tendenza alla fusione espressa dal Molto adagio cinetico, voli con vortici si compie nell’ultimo (Lento, frenetico/estatico), attraverso una danza ossessiva, in cui i campanacci da bestiame, prolungano o anticipano i suoni della marimba e del sassofono soprano. All’evocazione della «condizione neutra » da parte del grande triangolo, che inizialmente sembra scandire l’inter- vento ieratico del sassofono, segue quindi l’arcaicità delle percussioni provenienti dalla tradizione sarda, cara all’autore che l’associa all’«intuito». (dalle note di presentazione del CD EMA Vinci contemporanea)
[CD • Sùsu • Duo Dubois (Alberto Cavallaro/Sx, Federico Tramontana/Perc) • EMA Vinci contemporanea EMA 70171 • 2019 • con opere di Maura Capuzzo, Andrea Nicoli, Andrea Talmelli, Alessandro Milia, Maria Teresa Treccozzi, Maurizio Azzan]
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