Fantasia in sette quadri per sax soprano e pianoforte dedicata a Stefano Nanni e Michelangelo Carbonara.

PEA (Prima Esecuzione Assoluta) in occasione del 59° Festival di Trevignano, il 20/11/2022, Sala Consiliare, da parte di Stefano Nanni/sx e Michelangelo Carbonara/Pf.

«"Rinascere" è una Fantasia in sette quadri per Sax e Pianoforte, scritta per il duo Stefano Nanni e Michelangelo Carbonara. Il brano si articola in brevi sezioni, una sorta di percorso dedicato al "rinascere" dopo un declino.

I momenti musicali sono in tal modo descritti: respirare, condividere, esplorare, riflettere, difendere, Rinascere ...per morirne.

Alla composizione cameristica è legata una poesia dello stesso autore dal titolo "Ogni addio":

Quanto potrà essere luminoso il suono

che ti sussurra con timidezza la beltà

di vivere dentro il suo paradosso!

Quanto potrai essere disgraziato

se della vita ne racconti il gioco

anziché la gioia di respirarne l’essenza

dentro il sensibile profumo d’ogni addio!

      Addio per rinascere

      sperando di non morirne ancora

      anche se non fosse dolore, quel breve attimo.

Dopo tanto migrare, scampato dalle illusioni

quanto potrà essere luminoso ritrovare se stessi!

Riflettere sulla bellezza, il miracolo di essa

nell’ostentare la coscienza di esistere alle soglie

dell’infame deserto, teatro di rigogliose rinunce.»

20/06/2023

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«"Rinascere" è una Fantasia in sette quadri per sax e pianoforte, composizione cameristica che racconta dei vari aspetti legati alla "Rinascita" dopo qualsiasi travaglio o ricerca. Aspetti psicologici che si dichiarano in una sorta di musica a programma. Sette tracce che indicano l'atto di: Respirare, Condividere, Esplorare, Riflettere, Difendere, Rinascere ... per Morirne. Spunto preso a prestito da una poesia (Ogni addio), dello stesso autore.»
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«È inesaudibile l’importante contributo che un interprete riesce ad apportare a una composizione, e “Rinascere” nelle sue alternanze ritmiche, negli innumerevoli continui “arsi e tesi”, necessita di altrettanti respiri come nel quotidiano parlare.»