IL SAXOFONO ITALIANO

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di Solbiati, Alessandro

Crescendo

O.c+ Sx - 2011/13 - 35’40” - Edizioni Suvini Zerboni

Dettagli opera

Otto brevi brani in forma di studio per orchestra da camera (Violini, Violo, Violoncelli, Flauti, Oboi, Clarinetti, Fagotti, Saxofono, Tromba, Percussioni, Pianoforte).

1. Hallo!

2. Feste

3. Scherzo

4. Canto

5. Neve

6. Masques

7. Luce

8. Danza


Commento all'opera

«Raramente ho azzeccato un titolo di un mio brano più che con CRESCENDO, nome globale della suite di otto brevi pezzi scritti su commissione de I Piccoli Pomeriggi Musicali e su richiesta degli amici Daniele Parziani e Luca Ceretta tra il settembre del 2011 e il marzo del 2013.

Perché? Per molti motivi. Alla base vi è l’aver conosciuto questa straordinaria “orchestra di minorenni”, tra i 12 e i 17 anni, che da anni ormai sotto la guida e la gestione dei due succitati amici, ha una Stagione di concerti presso il Teatro Dal Verme di Milano, lo stesso in cui hanno sede i blasonati Pomeriggi Musicali di Milano, una Stagione che la domenica mattina raccoglie una grande quantità di pubblico offrendo programmi che abbinano musiche di diversi genere sempre eseguite con la stessa dedizione ed efficacia. La proposta effettuatami da Daniele Parziani nel 2010 di scrivere per l’Orchestra un breve brano che “non facesse sconti” rispetto le tecniche e il suono della musica d’oggi venne superata da un progetto più ambizioso: perché non essere io stesso a crescere con loro per due anni, in pratica in residenza presso di loro, perché non comporre una sorta di Mikrokosmos per orchestra di formazione, composto però in itinere, via via che i pezzi, uno ogni due mesi, veniva eseguito in pubblico, prendendo così io stesso progressivamente coscienza di quanto potesse loro servire, e i ragazzi di quale grado di adesione un pezzo d’oggi avesse bisogno?

E’ andata così a finire che i titoli e gli spunti immaginativi stessi dei brani seguono per due volte (in quanto composti lungo due anni) il ciclo dell’anno e dei loro “concerti a tema”, a seconda della data di esecuzione: si parte con Hallo! per salutarli, certo, ma anche perché il primo concerto di Stagione coincide con Halloween, si prosegue con Feste perché arrivavano Natale e Capodanno, con Scherzo in coincidenza di Carnevale, con Canto per l’erompere della primavera. Poi, l’anno successivo, si è ripartiti con Neve all’arrivo dell’inverno, con Masques ho riconsiderato da un altro punto di vista il Carnevale e con Luce la primavera, mentre il più ambizioso e ampio Danza costituisce una sorta di gran finale, essendo però anche la trascrizione (per riduzione d’organico) di un brano scritto pochi anni prima per I Pomeriggi Musicali e che era stato l’origine del rapporto con i Piccoli: come dire, all’ultimo pezzo, “ora siete pronti a diventare… I Pomeriggi Musicali”!

Ognuno degli “spunti d’occasione” è divenuto però anche l’origine dello scopo tecnico di ciascun brano, pur sempre sempre messo al servizio dell’idea musicale:

in Hallo! il riferimento al mostro di Halloween mi ha permesso di introdurre i giovani ad una serie di tecniche articolative anomale, il“soffio” con lo strumento ad arco come le corde stoppate del pianoforte, Feste, al plurale, abitua i giovani musicisti a saper passare rapidamente da un metronomo all’altro e da una situazione musicale all’altra, perché diverse sono le feste che si susseguono (la religiosità del Natale, i fuochi d’artificio del Capodanno e così via).

Il titolo Scherzo non si riferisce ad una musica veloce, ma ad una vera e propria pantomima che gli orchestrali devono a poco a poco inscenare, prendendo in giro l’ignaro direttore, ma ciò li abitua ad essere da lui autonomi; Canto, fa nascere via via una melodia attraverso un’eterofonia (ma i musicisti devono così “ascoltarsi”molto, per intonazione e dinamica) da un pullulare di legni che certo assomiglia ad uno stormo di uccellini, ma nel frattempo introduce le prime vere difficoltà ritmiche. Tali difficoltà ritmiche si intensificano nelle linee discendenti di Neve, ballonzolanti come i fiocchi di neve, appunto, e un Corale di Bach che affiora tremolato tra gli archi insegna a far emergere una musica storica da un’articolazione assai vaga, che deve essere però intonatissima.Masques accentua l’alternarsi di situazioni l’anno prima introdotto in Feste alludendo ad una sorta di teatro in cui le diverse maschere si presentano una dopo l’altra, ognuna con uno strumento solista differente e con difficoltà ai limiti di quelle possibili per un’orchestra giovanile. Luce riprende in modo molto più complesso la “polifonia di unisoni” di Canto in modo che tutti partecipino ad un’unica sequenza melodica che attraversa tutto il registro, dal grave all’acuto, mentre Danza, infine, rivela via via una sorta di valzer sempre più esplicito e in trascinante crescendo, il che viene a motivare il titolo dell’intera raccolta.

Non posso che dire che si è trattata di una delle esperienze compositive, musicali e personali più intense della mia vita, e che i ragazzi e il loro meraviglioso direttore hanno lavorato con una dedizione, una convinzione ed una abilità superiore a quella di molte orchestre adulte!»


Registrazioni

[CD • Alessandro Solbiati – Crescendo • Orchestre “I Piccoli Pomeriggi Musicali” (Riccardo Savioli/Sx), e “I Pomeriggi Musicali”, D. Parziani/Dir • EMA Vinci records 40024 • 2015 • …con altre musiche dell’autore]


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