IL SAXOFONO ITALIANO

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Berzolla Massimo

  1. Nato il 13/05/1963 a Piacenza

E-mail: info@massimoberzolla.it
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Note biografiche

Si diploma in Organo e Composizione Organistica con il massimo dei voti al Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza nella classe di Luigi Toja. Contemporaneamente approfondisce gli studi di composizione nella classe di Carlo Alessandro Landini, per poi diplomarsi sotto la guida di Bruno Bettinelli; al perfezionamento in Organo con lo stesso Luigi Toja e con Giuseppe Zanaboni affianca lo studio della Direzione d'orchestra con Nicola Samale e, all'Accademia Pescarese, con Gilberto Serembe.
È stato per tre decenni organista titolare e direttore di coro della Cattedrale di Piacenza e responsabile per la Musica Sacra della Diocesi di Piacenza-Bobbio; è stato tra i fondatori dell’Istituto di Musica Sacra “San Cristoforo” di Piacenza e si è occupato della trascrizione e valorizzazione del prestigioso Fondo Musicale dell'Archivio del Duomo di Piacenza.
Particolarmente apprezzato come interprete del repertorio novecentesco, svolge attività concertistica come solista in Italia e all’estero; numerose sono poi le sue composizioni già eseguite da varie formazioni cameristiche, orchestrali e vocali, che hanno riscosso un notevole consenso di pubblico e di critica e che sono state trasmesse radiofonicamente (RAI-Mediaset); notevole anche la sua attività di arrangiatore, in collaborazione tra gli altri con l’Ensemble Strumentale Scaligero.
Autore di numerose composizioni vocali e strumentali, corali e da camera, si dedica anche all’attività di arrangiatore, in collaborazione tra gli altri con l'Ensemble Strumentale Scaligero.
Ha inciso un CD contenente sue opere strumentali per la casa discografica "Millennio"; un doppio CD interamente dedicato a sue composizioni intitolato Ludus è stato realizzato dall’etichetta Bottega Discantica.
Ha inoltre composto musica per il teatro, in collaborazione con il regista Stefano Tomassini, e il dramma spirituale in musica Giustina - ex ossibus, rappresentato nel settembre 2001.
Svolge attività concertistica come solista d’organo e come direttore; numerose sono poi le sue composizioni già eseguite da varie formazioni cameristiche, orchestrali e vocali, e che sono state trasmesse radiofonicamente e in televisione (RAI-Mediaset); notevole anche la sua attività di arrangiatore, in collaborazione tra gli altri con l’Ensemble Strumentale Scaligero. Ha inoltre composto musica per il teatro, in collaborazione con il regista Stefano Tomassini, e il dramma spirituale in musica “Giustina - ex ossibus”, rappresentato nel settembre 2001. Un doppio CD dal titolo “Ludus” interamente dedicato a sue composizioni è stato recentemente inciso per l’etichetta “Bottega Discantica” di Milano.


Altre note

--Di seguito una nota del compositore a illustrazione del progetto "Riverberi": "l'idea di accostare sax e organo appare, a prima vista, senza dubbio singolare.
Non solo i due strumenti sono tenuti lontani dalla quasi totale assenza di opere specificamente dedicate a questa formazione, ma esiste anche una distanza per così dire "culturale" tra sax e organo, in parte reale e giustificata, in parte generata da un immaginario collettivo che vede i due strumenti muoversi in ambiti stereotipati e rigidamente separati da consuetudini e prassi non meglio definite.
Il sax, infatti, richiama fortemente il jazz, la musica leggera e d'intrattenimento, mentre l'organo è prevalentemente associato alla chiesa, alla musica antica e al rigore espressivo.
Quale può essere dunque un percorso da seguire nel proporre un tale accostamento e soprattutto quali sono le motivazioni artistiche che spingono ad attuare un progetto simile?
Un illustre precedente, sotto il profilo musicologico, è dato da una memorabile tournée del gruppo vocale Hilliard Ensemble con il noto sassofonista Jan Garbarek, nella quale si propose all'ascolto del pubblico musica vocale rinascimentale, sulla quale il sax improvvisava liberamente, creando un accostamento timbrico e linguistico che illuminava di luce nuova lo strumento e le voci, ma anche le stesse espressioni musicali, del passato e contemporanee.
Si può citare un altro accostamento simile nel CD Répons, nel quale si accosta il canto gregoriano, eseguito dal coro dei monaci dell'abbazia di Ligugé, al Bassotuba di Michel Godard.
Due sono i principali filoni d'interesse in queste proposte:
- uno musicologico-linguistico: l'irruzione (operata, s'intende, con cognizione di causa) di codici espressivi contemporanei all'interno di musica nata secoli prima genera qualcosa di nuovo; non una semplice sovrapposizione di elementi differenti, ma un oggetto artistico da leggersi nella sua completezza e autonomia rispetto ai fattori che l'hanno generato;

- l'altro filone d'interesse riguarda l'aspetto puramente sonoro: l'accostamento di elementi così lontani trasfigurano voci e strumenti, modificandone la percezione soprattutto a livello immaginifico. Ecco che il sax e il tuba paiono strumenti arcaici e le pure voci della monodia medievale o della polifonia rinascimentale offrono stimoli sonori assimilabili alla ricerca contemporanea.

Non si tratta dunque di semplice "contaminazione", nella quale spesso non ci si cura di valutare e selezionare il prodotto finale, concentrandosi soltanto sul gioco del rimescolamento degli ingredienti. La frizione tra mondi sonori e linguistici differenti è controllata e non casuale, al fine di raggiungere un risultato espressivo coerente, anche se talvolta spiazzante e provocatorio.

Su questa linea si muove la formazione sax e organo di Tagliaferri e Pellini.

Ben si spiega quindi il titolo del progetto musicale, Riverberi, dove il termine significa richiami, rimandi, echi, ritorni di suoni che giungono diversi rispetto all'origine.

Come dicevamo prima, anche qui l'analisi percorre due vie: una musicologica-linguistica, dove è utile la specificazione del titolo completo: Riverberi tra passato e presente...: vediamo il sax inserirsi nel repertorio antico assumendo una veste inedita (che richiama al cornetto barocco), mimetizzandosi quasi tra le canne dell'organo per diventarne un nuovo registro ad ancia che dialoga con gli altri di cui questo specifico strumento dispone, offrendo una lettura di quel repertorio assolutamente fedele e rivoluzionaria allo stesso tempo; ma è anche l'organo che, smesse le vesti di austero re degli strumenti, segue il sax nei territori più consoni a quest¹ultimo, offrendo di sé un'immagine accattivante, dove ritmo e armonie jazz si presentano efficacemente con quelle stesse sonorità con le quali siamo abituati a gustare i contrappunti più rigorosi; ma altrettanto affascinante è il gioco timbrico-acustico dei due strumenti, esaltato dagli spazi ove l'organo abita normalmente: la potenza del sax (il più sonoro tra gli strumenti ad ancia) e la sua duttilità permettono un dialogo sorprendentemente ricco con tutte le risorse timbriche dell'organo; inoltre i due strumentisti utilizzano la chiesa come una grande cassa di risonanza, nella quale immergere l'ascoltatore attraverso lo spostamento delle fonti sonore tra loro interagenti. Non più solo un ascolto frontale, ma il tentativo di far vivere un'esperienza acustica che scardina quindi anche la consuetudine del concerto tradizionale. Il risultato è quindi qualcosa di nuovo, in quanto la dimensione spaziale del suono va a costituirsi come nuova cifra espressiva del brano e motivo di interesse estetico.

Tutto questo vale naturalmente non solo per le opere nate per l'organo solo o per altre formazioni e successivamente rielaborate dal Duo, ma anche per i nuovi brani scritti per questa formazione: i compositori da loro interpellati percorrono in parte o in toto la medesima traccia espressiva, pur differenziandosi per linguaggi e sensibilità differenti.

Il programma del concerto si configura quindi come una galleria di proposte, nella quale, oltre al valore intrinseco delle opere eseguite e al'¹interpretazione strumentale in senso stretto, si apprezza l'intersezione di piani espressivi esteticamente importanti, anche se spesso lasciati in second'ordine, quali appunto la dimensione spaziale del suono, l'elaborazione timbrica, il gioco della contaminazione intesa come creazione di nuovi oggetti artistici a partire da materiale esistente.

Riverberi tra passato e presente, dunque, riverberi di suoni che si rincorrono tra le arcate della chiesa, riverberi di timbri che richiamano ad altri strumenti o che di organo e sax suggeriscono immagini nuove, riverberi di linguaggi che si mescolano, talora si scontrano, ma che infine si riconoscono, si ricompongono, lasciando echi di espressioni nuove, sintetizzate in un affascinante, ricco e multiforme presente musicale." M.Berzolla

-- «Un interesse particolare per il sax soprano, inteso da me come il "cornetto contemporaneo", per la capacità di poter duettare con l'organo senza esserne soggiogato, ma quasi diventando uno dei suoi potenti registri solistici, operazione possibile in egual misura solo con la tromba.

Naturalmente lo strumento ha mille risorse che ne fanno comunque qualcosa di molto più interessante rispetto al cornetto barocco.»


Opere

Anthem S & O.a - 1991

Anthem S Org - 1991

Antifona in Fa S Org - 2004

Corri con me, corri per me S Voce & Coro - 2005

Giustina - Ex ossibus Voci & O.+ S - 2001

If... S Org - 2006

If... S & O.a - 2005

If...(When...) S Pf - 2006

Impressioni S Org - 2011

La strage di Parigi S Org - 2000

Lilien S Org - 2010

Meditazione S Org - 2002


Ritratto S Org - 2009

The Days S & O.a

The Days S Pf

The Hours S & O.a - 2003


 
Locandina evento Secondo Concorso de il Saxofono Italiano
Seminario - Mille modi di dire sax
Secondo concorso del Saxofono Classico
Il primo concorso del Saxofono Classico
 

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