IL SAXOFONO ITALIANO

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di Faziani, Daniele

Sasso caveoso

S - 2019

Commento all'opera

«Brano descrittivo di alcune sensazioni che ho provato in un mio viaggio a Matera. Infatti, mentre stavo seguendo Francesco, un ragazzo che ci faceva da guida per la città mi immaginavo dei suoni, e mi veniva in mente soprattutto il suono del sax soprano, con un timbro quasi da oboe, che è forse il tipo di sax più difficile da suonare. Il brano inizia con un effetto dato dal sax di vento, e da un suono acuto che vorrebbe ricordare il verso dei gabbiani, per poi lasciare spazio a una melodia rupestre, una specie di salmodia, in ricordo delle tante chiese rupestri conservate quasi intatte a Matera, data la loro particolare natura calcarea. Poi ancora il sax tenta di riprodurre una transumanza delle tipiche mucche podoliche dal Tavoliere fino al Sasso, fino ad arrivare alla processione della Madonna della Bruna, molto sentita in città, con un effetto di terzine che si susseguono, nel comporre la quale mi sono anche immaginato la banda che io dirigo. Questo stesso tema torna poi alla fine, dopo una parte che vorrebbe rappresentare un momento goliardico, di cene e divertimenti, come una sorta di monito.»

«DESCRIZIONE DEL BRANO -SASSO CAVEOSO- PER SASSOFONO SOPRANO SOLO -

premessa

Nell'Aprile del 2017 ho soggiornato per pochi giorni, assieme a mia moglie, a Matera.

Da subito ho sentito una energia  che circondava la mia persona nell'ammirare la città dei sassi,

mi accorgevo, passo dopo passo  di essere in un luogo davvero unico al mondo per la sua storia

millenaria e la bellezza scenografica determinata dall'unicità di abitazioni particolari in rocce di tufo.

Era facile , pertanto, avere una qualche ispirazione che potesse "descrivere" l'emozione provata  dal

sottoscritto  con la mia compagna.

SASSO CAVEOSO

IL brano si apre con l'effetto del vento gelido  presso la montagna che guarda il sasso barisano , sul luogo si trovano le famosissime chiese rupestri scavate nelle rocce, la melodia viene esposta come una sorta di preghiera in raccoglimento molto semplice e priva di enfasi , successivamente si sviluppa un'immagine rurale della transumanza di mucche podoliche (cosi chiamate per la loro capacità di arrampicamento su rocce scoscese, avendo ,appunto, una conformazione fisica maggiormente dotata per tali luoghi ) . Le guerre e le conquiste sono state per secoli motivo di sviluppo e tragedia nell'area di Matera  e della zona che guarda al mar adriatico e ionio.

Il brano porsegue con l'adorazione della Madonna della Bruna. La Madonna della Bruna è la protettrice della città di Matera. La festa patronale a lei dedicata si festeggia il 2 luglio di ogni anno da più di 600 anni, quando papa Urbano VI, già arcivescovo di Matera, istituì nel 1389 la festa della Visitazione; da quella data in poi i festeggiamenti in onore della Madonna, già esistenti nella città di Matera da qualche secolo, furono effettuati in coincidenza con il giorno della festa della Visitazione, che originariamente era appunto il 2 luglio. Relativamente al nome "Madonna della Bruna" sono attribuite diverse ipotesi: la prima è che derivi dal termine altomedioevale longobardo brùnja che era la corazza, la protezione dei cavalieri, quindi il nome avrebbe il significato di Madonna della difesa; altri invece sostengono che derivi da Hebron, città della Giudea dove la Vergine si recò per la visitazione a santa Elisabetta; infine un'ultima ipotesi, meno accreditata, è che il nome derivi dal colore del viso della Vergine.

Con le danze tribali si vuole descrivere la FESTA e la goliardia del popolo materano in ringraziamento per il buon raccolto stagionale tipico di tutte le culture locali sia odierne che nel passato.

Ancora un accenno alla melodia iniziale che ci accompagna alla conclusione del brano.

 

Casola Valsenio 22 Gennaio 2018

l'autore Daniele Faziani»


Parti

Sasso caveoso

 

 
 

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