IL SAXOFONO ITALIANO

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di Meneghetti, Renato

Insania

Sx NM - 1982 - 35'

Dettagli opera

“Insania. Fagocitazione per computer e sax.” Per sassofono e nastro sintetizzato all'elaboratore (elaborazione realizzata da M.Graziani).
Prima esecuzione assoluta nell’agosto 1983 presso l’Arena Romana a Padova.


Commento all'opera

«[…]Nel 1981/82 concepisce il progetto Insania: compone musica assistito da Wladimir Biasia, presso il Centro di ricerca sonologica dell'Università di Padova e analizza il rapporto tra immagine e suono. Il progetto si concretizza in un libro e un disco, presentati alla Biennale musica di Venezia.
La ricerca fotografica viene condotta con Claudio Mainardi fotografo».
«… L’altro disco contiene un’altra composizione del Meneghetti, la durata è di 35 minuti di cui quasi la metà pertinenti all’ultimo tempo. Qui l’organico della composizione, definita dall’autore fagocitazione, è limitato al sax (Larry Tomko) e al computer (Mauro Graziani), sotto la direzione di Tiziano Torresan. All’ascolto i pezzi, singolarmente e nell’assieme, risultano perfettamente coerenti con i precedenti, sì che non si può negare al compositore una sua precipua personalità: cosa assai difficile e rara invero nelle musiche d’avanguardia ed elettroniche. E’ affascinante poi vedere le partiture, di cui abbiamo sott’occhio alcune riproduzioni, le quali ricordano nelle prescrizioni per gli esecutori, fatte di disegni astratti simiglianti ad arcipelaghi nelle carte geografiche, gli agglomerati e le esplosioni di Klaus Huber.
Ciò detto, è singolare dover precisare che il pittore Renato Meneghetti, la cui intelligenza e la cui cultura trascendono con tutta evidenza l’ordinarietà, dichiara di non conoscere la musica e di non saper suonare alcuno strumento. Il suo comporre si esplica col dire ad un esperto di fiducia qual suono egli voglia, quale timbro, che durata, che effetto. L’esperto esegue, e all’ascolto l’autore corregge, modifica, aggiunge o toglie, sino a che le sue orecchie non gli dicano che il risultato pensato è raggiunto. In fondo, Irving Berlin non era molto distante da siffatta procedura quando suonava al piano con un solo dito le proprie canzoni, e un esercito di professori armonizzavano ed orchestravano. Mozart e Delius dettarono le loro ultime musiche, se pur specificando le note e gli accordi. Porter e Gershwin noleggiavano un’orchestra per controllare con l’udito quel che mettevano su carta. Ciò che conta è il risultato, e in questo senso ben venga una personalità dotata che compone senza saper scrivere la musica, a preferenza di molti che absit injuria, sanno scrivere ma non compongono alcunchè che meriti d’esser stato creato.» (Renato Meneghetti: dopo “Divergenze parallele”, “Insania” di Sergio Stancanelli. Tratto da “Verona Arte” n. 39, settembre 2001)


Registrazioni

[LP • INSANIA. Fagocitazione per computer e sax. - LP Panarecords 3371, 1982 - poi CD Sony, Milano 1990 - oppure CD Biennale musica compact MR 19347]


 

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