IL SAXOFONO ITALIANO

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di Gatti, Domenico

Gran trattato d'istrumentazione storico-teorico-pratico per banda

Teoria - 1878 - Cromolitografia V. Steeger

Dettagli opera

Gran trattato d’istrumentazione storico-teorico-pratico per banda, con osservazioni riguardanti vari aspetti dello strumento e che in chiusura della trattazione riguardante il Saxofono sottolinea in nota l’origine del nome: * SAXPHONE (franc) da SAX, nome dell’inventore e dal greco PHONÉ, voce-suono.


Commento all'opera

«DEL SAXFONE. Allorché, per una bizzarria strana quanto ingiustificabile, vennero eliminati dalle bande militari gli oboi e i fagotti, perché, secondo alcuni, la loro debole sonorità mal corrispondeva alle esigenze ed ai progressi dell’arte dei tempi moderni, si riconobbe pure la necessità d’avere altri strumenti che potessero riempirne il vuoto.
[...], si cercò il mezzo come supplire alla mancanza di tali strumenti, e meccanici e costruttori con studii indefessi giunsero a crearne di quelli che riunissero alla robustezza della voce anche i pregi degli oboi e dei fagotti.
Il Signor Adolfo Sax, nato nel Belgio e residente in Parigi, fu il primo a distinguersi in coteste ricerche, ed ebbe il merito di arricchire le bande e le orchestre d’una lunga serie di strumenti di sua particolare invenzione, fra i quali merita speciale menzione la famiglia dei saxfoni.
Tale invenzione venne accolta con plauso dal mondo musicale, e mentre in essa si festeggiava una sorgente di nuovi e svariati effetti musicali, l’arte li accoglieva nel suo seno materno con un sorriso d’amore».
Elenca poi i vari strumenti appartenenti alla famiglia partendo dal Sopranino fino a giungere al Basso, esistenti alternativamente nei toni di FA o Mib e di DO o Sib. Di queste specie di saxfoni, dice, sono usate nelle bande solo il Soprano, il Contralto, il Tenore e il Baritono, e proprio di questi fa seguire una trattazione delle caratteristiche:
«DEL SAXFONE SOPRANO in Sib. Il saxfone soprano in SI bemolle, al pari degli altri membri della famiglia, è costruito di metallo, secondo il sistema Boehm, e si suona mercé un becco ad ancia simile a quello del clarinetto.
DELLA NATURA e CARATTERE del SAXFONE SOPRANO in Sib. Quest’istrumento acusticamente trovasi allo stesso livello del clarinetto, e mentre può eseguire la medesima parte di questo, giova moltissimo nel riempire le parti intermedie e dà un carattere speciale alle armonie dei pezzi concertate.
La sua voce melanconica ed un po’ velata, è indicatissima per esprimere l’ambascia, il dolore e la tetraggine. Esso conviene a quei pezzi di musica di carattere misterioso e vago, ed è molto efficace sì per le melodie come per le armonie, tanto per pezzi a solo, quanto pei concertati o pel quartetto affine. Esso partecipa dell’oboe e del corno inglese ad un tempo.
DELLA CHIAVE del SAXFONE SOPRANO in Sib. Giusta il sistema affatto empirico prevalente presso i francesi, tale strumento, come tutti quelli della stessa famiglia, benché di varia tonalità, vanno considerati tutti in chiave di Sol, sistema erroneo, che priva il suonatore della vera tonalità acustica del suono.
Noi, per contrario, nella dolce speranza che presto o tardi una sì stupenda famiglia di strumenti possa arricchire le bande dell’Italia e del suo glorioso esercito, accettiamo la chiave di Sol per il solo esplicamento delle regole teoretiche, ma, restando fermi nel nostro sistema razionale, dichiariamo che, sebbene il saxfono soprano in Si bemolle vada segnato con la chiave di Sol, pure le sue note devono essere considerate e denominate in chiave di tenore, ove corrispondono tonalmente.
DEL SAXFONE CONTRALTO in MIb. All’epoca in cui furono inventati i saxfoni, essendo poco conosciuti nel loro apparire, fu creduto che non fossero di gran vantaggio per le bande, tanto che nel parlarne l’illustre BERLIOZ, così si esprime:
”Malgrado la forza straordinaria della loro sonorità, si rendono poco atti agli effetti energici e brillanti delle bande militari.”
L’esperienza però ha mostrato il contrario, e basterebbe averli intesi nell’ex banda della Guardi Nazionale di Torino che ne contava non meno di quattro, per restar convinti della loro grande utilità e degli svariati e bellissimi effetti di sonorità che rendono, anche in mezzo allo squillante clangore degl’istrumenti di ottone ed alla robusta sonorità della banda.
DELLA NATURA e CARATTERE del SAXFONE in MIb. Il timbro del saxfone contralto è talmente insinuante e patetico da lasciarsi distinguere agevolmente dagli altri; esso partecipa del corno inglese e del fagottino, ed è indicatissimo per gli assoli delle melodie meste ed appassionate; produce un seducente effetto da solo col quartino in ottava, e si amalgama unito al flauto od al terzino di flauto; si unisce a tutti gli strumenti di canto, partecipa del quartetto da legno e riempie efficacemente le armonie tenute ed anche gli accompagnamenti.
DELLA CHIAVE del SAXFONE CONTRALTO in Mib. Il saxfone contralto in Mi bemolle, quantunque vada segnato con la chiave di Sol, la quale serve per lo esplicamento di tutte le regole teoretiche, pure le sue note van considerate e denominate in chiave di basso, ove corrispondono tonalmente, sebbene esso sia strumento traspositore.
DEL SAXFONE TENORE in Sib. Il saxfone tenore in Si bemolle è il terzo membro della famiglia e corrisponde all’ottava profonda del soprano, ed è strumento traspositore.
Esso partecipa del fagottino e del corno-bassetto, e sebbene si unisca simpaticamente a tutti gli strumenti di canto, cui comunica una prodigiosa sonorità, diventa indispensabile per cantare melodiosamente all’ottava coi clarinetti, completa la terza corda d’armonia del quartetto da legno, ed è reputato lo strumento più conveniente per fare le veci della viola nel quartetto da legno.
DELLA CHIAVE del SAXFONE TENORE in Sib. Abbenché il saxfone tenore in Si bemolle vada segnato con la chiave di Sol, la quale serve per l’esplicamento di tutte le regole teoretiche, le sue note tuttavia, ad immagine del saxfone soprano, vanno considerate e denominate in chiave di tenore, ove corrispondono tonalmente; ciò basta perché, eseguendosi su di esso le stesse digitazioni di quello, va considerato nella medesima tavola, quindi si fa ammeno di riportarla.
DEL SAXFONE BARITONO in Mib. Il saxfone baritono in Mi bemolle partecipa del fagotto e del clarone, riempie di onde sonore gli strumenti di canto, e si unisce con molto effetto ai fagotti, ai corni ed anche ai bombardini; produce effetti soavi e teneri unito al contralto della stessa famiglia; accompagna, arpeggia, s’associa ai bassi medii, completa il quartetto della propria famiglia e rappresenta la stessa parte nella banda che il violoncello nell’orchestra.
DELLA CHIAVE del SAXFONE BARITONO in Mib. Il saxfone baritono in Mi bemolle, sebbene sia strumento traspositore, pure segnasi con la chiave di Sol, la quale serve per l’esplicamento di tutte le regole teoretiche; le sue note però, a similitudine del saxfone contralto, che lo domina d’una ottava, van considerate e denominate in chiave di basso, ove corrispondono tonalmente.
Da ciò risulta che, avendo in natura la stessa digitazione di quello, andrà calcolato nella medesima tavola, essendo superfluo riportarne altra».


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