IL SAXOFONO ITALIANO

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Calandrino Francesco


Note biografiche

Lavora nei campi della musica di ricerca, della net-art, del linguaggio.
Costituisce un "caso" interessante collocabile in una zona viva di transizione tra suono, arti visive, scrittura; tra fluxus e altre forme, altri generi.
Ha suonato e collaborato con: Lelio Giannetto, Soul-Junk, Hélène Breschand, LIARS, Luca Pagani, Claudio Parodi, Hans Koch, Chris Cutler, Miriam Palma, Gianni Gebbia, Thomas Lehn, Jacopo Andreini, Elio Martusciello, Biagio Guerrera, Stefano Giust, Stefano Zorzanello, ecc.
Partecipa per diversi anni alla rassegna organizzata da Curva Minore “la musica attraverso/a i suoni”, grazie all’interesse di Lelio Giannetto, sia alla prima che alla seconda stagione concertistica, in cui suona con i membri dello European Improvising Music Chamber Orchestra.
Da circa dieci anni è parte integrante del combo/band “oper’azione nafta”, “è un’entità sonora freeform in cui aleggia la metafora della combustione”.
A fine Aprile 2003, in merito ad una perpetua attenzione da parte di Jean Marc Montera, partecipa al Festival Electronitta’ #1 svoltosi presso GRIM (Marseille) avendo così l’occasione di suonare con Giuseppe Ielasi, Fabrizio Spera, Elio Martusciello, Roberto Paci Dalò, Domenico Sciajno, François Sarhan, Olivier Pasquet, Nappe e Jean Marc Montera, con cui già aveva avuto modo di esibirsi dal vivo a Palermo in una performance insieme a Kid Immordino .
La sua strumentazione, adoperata spesso dal vivo e spesso citato come lo-fi system, consta di: 2 vecchi stereo a cassette/radio, 2 walkman, varie cassette pre/post/non manipolate, il campo d'azione e la sua fisicità in atto... ..in poche parole flussifica la manipolazione lo-fi di nastro magnetico in una finale composi[a]zione, non per nulla ribadisce nei suoi lavori: "tutto fin dai primordi è stato frutto di azioni, io ne evidenzio l'operato e le conseguenze".
Non lavora solo nell'ambito musicale, e come accennato inizialmente, si occupa infatti anche di arte multimediale (produce emails complete di testo, musica e immagini), in nuove forme e metalinguaggi tra situazionismi alla Guy Debord, atteggiamenti neo-futuristi, dialetti siciliani.
Da tempo conduce una 'azione continua' di s/connessione dei linguaggi, tra musica, scrittura ed arte digitale. Percorre il fluxus, usa field recordings ambientali, suona il vento che entra in casa insinuandosi tra porte e finestre (iritur'aràrcamu "lumè srumèntu acciàtu"), arrivando fino al free-jazz-rock, la sperimentazione noise, la manipolazione analogica. Con la scrittura, re-inventa la lingua, i suoi segni, scuote un pò la semantica. S'inventa una sorta di gramelot costituito da siciliano, translitter azioni fonetiche (ad es. 'free jazz' diventa "friggèzz"), sillabazioni quasi cubiste, trasformando le sillabe in equivalenti onomatopeici numerici ("oltre" diventa "ol3") alterando tipi e dimensione dei fonts. Lo caratterizza un'intensa attività di e-mail art, l'invio costante, metodico, diffuso di messaggi dinamici visual-sonori.
Frammenta il senso delle cose, ricomponendolo per Outlook allegando filewave, creando un soundtrack s/composto e polverizzato per narrazioni e-pistolari, inviandone frammenti a tutta una serie di destinatari che entrano in possesso di piccoli sistemi di comunicazione avvitati su se stessi, la cui sola lettura possibile è quella dell'impossibile simultaneità. Calandrino sta tra la Vucciria e toolbook; l'improvvisazione digitale e un Finnegan's Wake fortuito.

Negli ultimi anni ha raccolto un grande archivio (più di 500 emails) di opere che in linee generali traggono spunto dalle avanguardie futurista, lettrista, situazionista; così a tal fine crea un lavoro-chiave in continua crescita: l’“e-manifesto aperto di e-mail art”; continuamente rappresentante quel corriere esausto ch'è la sua linea ora ADSL ma originariamente 56k poi ISDN. e-Manifesto aperto perché in continuo aggiornamento, e data tale dinamica e-volutiva del progetto ha ritenuto giusto dare la possibilità all’interessato potenziale di potersi aggiornare nel Tempo rispedendogli il supporto-formato-compatto, precedentemente masterizzato in multissesione, per effettuare la e-ricarica. “Provo grande fascino sul gioco di circoli e tragitti relazionali attuabili da tale e-scelta”.

 Dalla creativa modalità di comporre posta elettronica e spedirla nasce un interessante progetto: ”e-nsemble c@rtell@“…è il nuovo e-messaggero artisticomunicazionale d'inizio millennio, mai tanto odierno e mai tanto retrò ….

Un vero e proprio e-nsemble o (e-)collettivo per ora costituito da Nicola Giunta e fr (Vonneumann) intento a creare delle e-mail firmate dall’e-nsemble c@rtell@ previa scambio reciproco di materiale atto alla creazione... L'idea fu quella di accogliere quanto più e-membri possibile nel progetto per creare un vero e proprio e-nsemble, i "musicisti" comunque dovrebbero arrivare da soli alla costruzione di un e-mail sinestetica stile "calandrino".

Grazie alla sua irrequieta duttilità artistica lo ritroviamo a lavorare anche per le arti più sinesteticamente definibili, partecipa infatti alle sonorizzazioni de "Le città invisibili" di Italo Calvino secondo la formula delle installazioni urbane e del teatro itinerante organizzato dalla facoltà di Architettura di Genova, il Comune di Rapallo e il Goldsmiths College della London University.

È dal progetto organizzativo di “Frammenti:sonorità in_tagli” che Claudio Parodi, Francesco Calandrino e Luca Pagani decidono di dare seguito a questo ben riuscito concept, scegliendo però di staccarsi dalla motivazione base per cui era nato il trittico ad Annexia: la Compilation sul taglia-incolla. Nasce così un progetto aperto RIFL’: esso:2 che decide di adottare la via dell’autofagocitosi col protrarsi delle installazioni nel tempo. È uno spettacolo basato sulla contaminazione di suoni in presa diretta e proiezioni digitali.

Entra a far parte del progetto in memoria del poeta Salvo Basso: “Iu mi spensu”, con Biagio Guerrera, Lelio Giannetto ed il fotografo Aldo Palazzolo. Esibendosi a Scordia, città natale del poeta, allo Zo di Catania e a Siracusa.

Come molta musica concreta i suoni, e perchè no? anche i suoi progetti, sono la realtà delle cose trasfigurata, intima e legata direttamente al vissuto. Tanto esasperante questa concezione che diventa, per paradosso e come in un romanzo di Sartre, irreale e assurda. Il neologismo ci riporta l'idea linguistica di un gramelot impazzito alla Dario Fo.

Negli ultimi anni idealizza due importanti performance: “Senza smàni(a pag 777 di tele\/ideo)” e “educ’azione fisica: Match tra suoni ed epiteli”. Il primo “senza smàni(a pag. 777 di tele\/ideo)” ...incontro sperimentale tra un muro di suono e la comunic'azione gestuale.

E' una NO-composizione/incontro realizzata per la prima volta a Palermo da Calandrino e il contrabbassista siciliano Lelio Giannetto nel 2001 e successivamente a Genova con due musicisti liguri, Luca Pagani e Claudio Parodi. Normalmente nell'improvvisazione d'insieme i musicisti dialogano e possono quindi decidere di re-agire o meno alle scelte sonore del/i compagno/i ascoltandosi; in questo caso l'unica possibilità di comunicarsi e prendere più o meno spunto dalla gestualità sullo strumento recepita dal/i compagno/i di palco. In tale performance, ideata per esecuzione di musicisti mai incontrati musicalmente prima dell'atto, ogni musicista suona avendo in cuffia un muro di suono non potendo quindi ascoltare né se stesso né gli altri musicisti.

 Ciò richiederà per chi suona una forte capacità di astrazione dal senso dell’udito e una determinante forza interiore derivata dall’astrazione dalla realtà sonora postagli a pochi "millimetri dai timpani" in cuffia [cuffiesirene di Ulisse]. Per questo il titolo del progetto rimanda alla pagina 777 del televideo, la pagina utilizzata dai non-udenti. Tra i musicisti si stabilirà quindi un forte legame visivo essendo l’unico senso disponibile per l'intuizione delle sonorità altrui. Fattori fondamentali nel rapporto sonoro tra i musicisti risulteranno quindi la gestualità e l’esatta conoscenza ognuno del proprio strumento.

La seconda performance invece educ’azione fisica: Match tra suoni ed epiteli è un’ azione educativa alla Fisica (acustica e meccanica) e alla Motoria.

Di difficile catalogazione, la sua modalità operativa spazia e muta come una febbre interiore .

Dottore in "Viticoltura ed Enologia" si occupa delle infatuazioni terroir-istiche che riserva il ”nettare degli apostoli”, durante il Corso di Laurea lo studio e l’applicazione delle analisi sensoriali ....lo ha diretto alla costruzione bi-sensoriale di "muvènnumi": lavoro che fomenta l'udito e il gusto a cooperare, è quindi incitazione ad un completamento percettivo. Basatosi fin dall'inizio dell'attività verso la radicalità-ruralità Sicula compone nel 2000/01 due lavori pubblicati dal network Setola di maiale: fastidipendentidrico "composizio/azioni" iritur'aràrcamu "lumè srùmentu acciàtu".

 La Sicilia che tanto è presente in ogni sua essenza e lavoro è l’unico filo comune tra le tante sfaccettate creazioni. Tanto è il legame con la sua terra che difficilmente si sposta dalla sua Trinacria per motivi artistico-musicali…..preferisce lavorare a distanza piuttosto che separarsi dall’isola.

(Stralci tratti da http://iritu.altervista.org/BIO_Calandrino.htm)


Altre note

"Considero il tuo lavoro sonoro veramente interessante, in particolare le "azioni manipolanti" che prevedono anche il suono concreto (non registrato) generato dal sistema di trasporto del registratore. E' evidente che in questa direzione il lavoro di sperimentazione diventa impegnativo e rigoroso...altrimenti, il rischio è quello della normalizzazione dei processi di ascolto. La ricerca contemporanea ormai si è spostata su una certa capacità dell'orecchio di discriminare un gamma di suoni veramente ampia...dovuta ovviamente alle possibilità tecniche concesse dall'alta fedeltà. Nel tuo caso è necessario reindirizzare l'ascolto...è come il bianco e nero...necessita di grande rigore e sensibilità." Elio Martusciello dopo l'ascolto di certi suoi lavori.


 

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